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di Fabrizio Lodi
Il nome è di quelli difficili: antibioticoresistenza ma fa più paura per quel che vuol significare. Il termine indica infatti che stanno aumentando, e di molto, nel mondo le infezioni resistenti agli antibiotici e di conseguenza le persone che ne subiscono gli effetti.
Il dato arriva dal 1° rapporto dell'Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) sulla sorveglianza: nel mondo sono almeno 500.000 le persone che non riescono a debellare infezioni tramite antibiotici.
Ma la stima è di molto inferiore ai dati reali infatti sono disponibili solo i dati relativi a 22 nazioni. Inoltre nel computo non rientrano i casi di resistenza ad alcune infezioni come la Tbc (tubercolosi).
L'Oms ha lanciato al riguardo il GLASS (sistema di sorveglianza Global Antimicrobial Surveillance System) è stato lanciato nell'ottobre 2015 per far fronte all’emergenza crescente dei super batteri che non rispondono agli antimicrobici solitamente utilizzati per combatterli.
Tra i pazienti analizzati con sospetta infezione resistente, la percentuale di quelli con batteri resistenti ad almeno 1 degli antibiotici comunemente utilizzati variava moltissimo tra i diversi paesi, da 0 all'82 per cento. La resistenza alla penicillina, usata per decenni in tutto il globo per cura la polmonite, variava 0 al 51 per cento tra i Paesi segnalanti.
I dati afferma Marc Sprenger, direttore del Segretariato della resistenza antimicrobica dell'OMS: "Sono preoccupanti soprattutto perché i patogeni non rispettano i confini nazionali". Ad oggi, sono 52 Paesi (di cui 25 ad alto reddito) iscritti al sistema GLASS. Ma per il 1° rapporto, solo 40 hanno dato informazioni sui loro sistemi di sorveglianza nazionali e appena 22 hanno anche messo a disposizione dati sui livelli di resistenza.
"Il rapporto – afferma Carmem Pessoa-Silva, che coordina il nuovo sistema di sorveglianza - è un primo passo fondamentale per migliorare la nostra comprensione dell'entità della resistenza antimicrobica. La sorveglianza è agli inizi, ma è fondamentale svilupparla se vogliamo anticipare e affrontare una delle più grandi minacce alla salute pubblica globale".
I batteri resistenti più comunemente riportati sono stati: Staphylococcus aureus, Escherichia coli, Streptococcus pneumoniae e Klebsiella pneumoniae. Come sopra accennato non sono stati inclusi dati sulla resistenza del batterio che causa la tubercolosi, malattia per la quale l'OMS elabora aggiornamenti annuali in un rapporto a parte. Secondo quest'ultimo, nel 2016 sono stati almeno 490.000 i casi di TBC multiresistente.
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