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Come sconfiggere un paradosso diventato una piaga biblica? Il paradosso è quello della plastica, un materiale nato per essere praticamente eterno e usato come “usa e getta” che ha inquinato ogni angolo del globo.
Per questo da tempo si sta cercando di riciclare la plastica in poche ore e a costi ambientali ed economici contenuti. La buona notizia al riguardo giunge da uno studio pubblicato di recente sulla prestigiosa rivista Nature riguardante un enzima capace di agire sul polietilene tereftalato (Pet), il materiale più usato al mondo per produrre bottigliette per bevande, tessuti , imballaggi... Che è anche tra i più difficili da eliminare. E purtroppo, secondo uno studio del Wwf, entro il 2050 la produzione di Pet aumenterà ancora di molto
La ricerca in questione si basa su un enzima batterico scoperto nel compost delle foglie dagli scienziati dell’azienda francese di materie plastiche sostenibili Carbios. Dopo averlo analizzato, i ricercatori hanno introdotto delle mutazioni in grado di ottimizzarne l’efficacia nella degradazione del Pet.
In un secondo momento il team ha usato l’enzima per scomporre una tonnellata di bottigliette di plastica con il risultato incoraggiante di una degradazione del 90% in circa 10 ore. Inoltre a differenza dei processi meccanici, lo smaltimento enzimatico permetterebbe di riciclare producendo un materiale non inferiore per qualità a quello prodotto con combustibili fossili.
L’azienda, in alleanza con la ditta di biotecnologie Novozymes, vuole produrre il nuovo enzima su scala estraendolo da funghi con un costo pari al 4 per cento, rispetto alla plastica vergine derivante da combustibili fossili. Inoltre l’intero processo richiede un utilizzo molto limitato di energia e di nessun solvente rendendo più sostenibile l’intero ciclo.
Quello del riciclo della plastica è un tema che fa gola a molti grandi marchi a livello mondiale tanto che la Carbios sta collaborando tra gli altri anche con L’Oreal e Pespsi per accelerare lo sviluppo su scala della tecnologia.
L’obiettivo della Carbios è quello di essere operativa entro il 2024-2025, su larga scala industriale.
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