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di Fabrizio Lodi
Un incremento dei ricavi del 38 per cento entro il 2022. E’ il beneficio che potrebbe apportare l'Intelligenza Artificiale alle imprese. E questo, a dispetto dei timori di molti, con una crescita dell’occupazione del 10 per cento, puntando sulla formazione dei lavoratori alle nuove tecnologie.
Per l'economia mondiale globale questo significherebbe una crescita dei profitti di 4.800 miliardi di dollari.
E' quello che emerge da uno studio di Accenture che analizza l'impatto dell'Intelligenza Artificiale su occupazione e aziende tramite interviste a lavoratori te op manager di aziende di undici Paesi nel mondo, tra cui l'Italia, e presentato a Davos.
I lavoratori sono ottimisti: il 62 per cento si aspetta che abbia un impatto positivo sul proprio lavoro, il 69 per cento crede che sarà molto importante sviluppare competenze che permettano di lavorare con le tecnologie intelligenti.
Il 63 per cento dei dirigenti intervistati crede che la propria impresa potrebbe creare nuovi posti di lavoro grazie alle nuove tecnologie e il 72 per cento pensa che siano fondamentali per ottenere vantaggi competitivi sul mercato.
Tuttavia, a dispetto di queste dichiarazioni, solo il 3 per cento dei dirigenti ha messo in cantiere un aumento significativo degli investimenti in tale ambito, sottolinea la ricerca. "Per riuscire a crescere nell'era dell'IA - afferma Marco Morchio, Accenture Strategy Lead per Italia, Europa Centrale e Grecia - le aziende devono investire di più in formazione, al fine di preparare i dipendenti a un nuovo modo di lavorare in cooperazione con le macchine.
"Quella che noi definiamo Applied Intelligence, vale a dire la capacità di integrare rapidamente tecnologia intelligente e ingegno umano in tutte le funzioni aziendali, sarà sempre più un elemento imprescindibile per il successo e la crescita delle imprese".
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